La Rinconada, uno dei luoghi più infernali del pianeta
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La Rinconada, uno dei luoghi più infernali del pianeta

La Rinconada,Perù

La Rinconada, uno dei luoghi più infernali del pianeta

La Rinconada è una cittadina che sorge ai piedi di un maestoso ghiacciaio delle Ande peruviane, a 5.100 metri sul livello del mare. Si tratta di un vecchio insediamento minerario, un territorio ricco di giacimenti di oro che oggi ha raggiunto una popolazione di circa 70 mila abitanti accecati dalla “febbre dell’oro”. È il centro abitato più alto del mondo, un primato del tutto secondario in quanto è soprattutto considerato uno dei luoghi più infernali del pianeta.



Quando furono scoperti i giacimenti d’oro, la miniera fu presa in gestione da una compagnia che selezionò i soli uomini del villaggio che, oltre a dimostrare di avere una spiccata sopportazione alle rigide temperature che all’interno delle gallerie scendono anche fino a -20°C., possedessero soprattutto una particolare resistenza genetica alla scarsa ossigenazione dell'aria dovuta all’altitudine. Questi “dissennati” raggiungono le viscere del ghiacciaio alla ricerca di nuovi filoni auriferi affrontando ogni giorno una scalata di oltre mezz’ora, respirando un’aria rarefatta e satura di gas velenosi come il mercurio e il cianuro.



Le condizioni di vita a La Rinconada sono terrificanti e disumane, basti pensare che l’unica fonte di acqua potabile della città proviene da laghi contaminati dal mercurio, non esiste un sistema di smaltimento dei rifiuti e la gente è costretta a vivere in mezzo alla spazzatura, senza rete elettrica e rete fognaria, tra escrementi dal fetore nauseabondo. Non ci sono scuole né ospedali e l’aspettativa di vita di questa popolazione è di 30-35 anni, circa la metà di quella di un cittadino peruviano medio. Le persone muoiono lentamente, divorate da malattie polmonari e infezioni respiratorie che col tempo intaccano il sistema nervoso, provocando deformazioni, perdita di memoria, paralisi e morte.



“Paradiso del Diavolo” è il suo soprannome, un luogo governato illegalmente da bande criminali, organizzazioni locali che non ammettono compagnie minerarie straniere e che adottano un assurdo sistema di pagamento chiamato “Cachorreo”. Una retribuzione folle che consiste nel lavorare per 30 giorni completamente gratis e al 31esimo viene concesso di scavare per 3 ore di fila e portare via tutto il materiale minerario che si riesce a trovare. La cosa veramente inconcepibile è che nessuno di questi minatori è costretto a lavorare a queste condizioni di sofferenza e degrado, si arruolano spontaneamente spinti dalla vana speranza di arricchirsi.



Il Perù è l'ottavo paese al mondo per esportazione dell'oro, ma non tutti conoscono le reali modalità di estrazione di queste miniere. Le grandi corporation che acquistano il pregiato metallo non vogliono conoscerne l’origine, fingono di ignorare gli abusi dei diritti umani a cui sono sottoposti i lavoratori, preferiscono non sapere di distruzioni ambientali e sociali, l’importante è trarne profitto.



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