Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione e Organizzazione e
Marketing per la comunicazione d’impresa, Marko Morciano segue la
sua passione per la fotografia diventando un travel influencer pronto a
tutto per realizzare i suoi sogni. Seguito da oltre 96 mila follower, Marko Morciano si considera un “wanderluster” che ama vivere viaggiando.
Un travel influencer che, sul blog e sui relativi social, condivide scatti
straordinari di posti da sogno tutti da scoprire.
1. Che cosa significa viaggiare per te?
Ho iniziato a viaggiare con alta frequenza relativamente da poco,
esattamente da fine 2016, da allora è stato tutto in salita. Il mio percorso
da viaggiatore seriale è iniziato per gioco/lavoro e si è evoluto in modo
naturale, forse perché viaggiare è ciò che mi rende vivo, come dico
sempre. Viaggiare per me significa aprire la mente, vivere il più possibile
esperienze che la vita e il mondo offre. Incrociare culture differenti dalla
mia, conoscere persone da tutto il mondo, scoprire posti che non sapevi
nemmeno esistessero è tutto ciò che mi rende felice. L'ultimo anno della
mia vita non è stato particolarmente semplice da affrontare e più volte ho
riflettuto su ciò che mi ha dato la forza di andare avanti a denti stretti,
mettendo in standby i pensieri negativi e godendomi ciò che la vita mi
offre, e questo è stato proprio il fatto di viaggiare continuamente,
riuscendo a vedere ben ventuno paesi differenti in poco più di due anni.
Per me questo è un grande traguardo e spero di continuare a viaggiare e
sorprendermi scoprendo sempre posti nuovi, anche perché è come una
sindrome, quella di wanderlust, ecco perché nella mia bio di Instagram mi
definisco wanderluster, approfittando di coniare un termine simpatico che
indica proprio chi ha l'esigenza di viaggiare così come si ha bisogno di
ossigeno per vivere. Tutto questo è per me viaggiare!
2. Che cosa ti distingue dagli altri travel influencer?
Non credo ci sia qualcosa che mi renda diverso dagli altri travel
influencer. Non amo etichettarmi come influencer né ho la presunzione di
poter dire di esserlo. Sicuramente io conosco la mia esperienza e il mio
trascorso, le mie competenze e ciò che mi ha portato fin qui. Non sono
una persona che dà molto conto a ciò che fanno gli altri, cerco di seguire
un mio percorso e stimo chi riesce a fare lo stesso senza incorrere
necessariamente in "mezzucci" per poter arrivare prima a qualcosa. Cerco
sempre di comunicare, con le persone che mi seguono, in modo più
naturale e friendly possibile. Sono una persona semplice e mi piace la
semplicità. Quando viaggio cerco di far vivere le mie emozioni a chi mi
segue e spesso ho un riscontro positivo dall'altra parte. Questo è ciò che
mi rende felice e mi dà tanta soddisfazione perché faccio questo lavoro
con una passione infinita e quando hai un feedback positivo dall'altro lato
hai anche la voglia di continuare a farlo perché probabilmente stai
facendo bene. Quindi ognuno è diverso e ognuno ha il suo modo di
comunicare e agire sui social, ed è anche questo il bello.
3. Quanto viaggi per lavoro e come scegli le mete?
La maggior parte dei viaggi che faccio sono di lavoro. Spesso le mete
sono già decise dal cliente stesso o dall'ente del turismo che propone il
progetto con destinazione. Poi sta a me decidere se accettare di prender
parte o meno, in base a una serie di elementi che tengo in
considerazione. Quando invece sono "fuori dal viaggio di lavoro" scelgo
le mete in base a ciò che mi colpisce di un posto. Spesso mi lascio
ispirare dai luoghi visitati dalle persone che seguo su Instagram e dai miei
colleghi quindi ammetto che Instagram induce anche me a visitare dei
posti. Le belle immagini invogliano a conoscere di più di un posto ma
principalmente cerco di scegliere sempre mete nuove perché ho voglia di
scoprire più paesi possibili.
4. Viaggiare significa condividere. Ti piacerebbe collaborare con
qualche travel influencer?
Quasi in ogni viaggio e progetto di lavoro sono coinvolti sempre più
influencers quindi spessissimo mi sono trovato in viaggio con colleghi
che conoscevo personalmente oppure solo virtualmente o, ancora, non
conoscevo per niente. Il bello è che si instaurano dei rapporti reali di
amicizia e stima reciproca ed è sempre un piacere viaggiare con chi ci si è
trovati bene. Amo conoscere persone nuove per cui anche viaggiare con
colleghi che non conosco mi permette di instaurare nuove relazioni e
confrontarmi, apprendere e crescere. Ultimamente parlo spesso con una
mia cara amica e collega travel influencer di cui ho una grandissima
stima. Lei è Manuela Vitulli e parlavamo proprio di organizzare
qualcosa insieme ma ci sono anche tantissimi altri miei colleghi con cui
mi piacerebbe poter organizzare un viaggio in cui siamo noi a scegliere la
meta e il gruppo di persone con cui partire. Spero possa accadere presto
perché potrebbe essere davvero una bella esperienza.
5. Quale è il tuo MyBestPlace?
Finora ho avuto la possibilità di vedere così tanti posti in poco tempo,
anche se sempre in modo relativo, perché il mondo è così grande che
effettivamente ho visto ancora l'1% forse. Premetto che scegliere un solo
posto è davvero un'impresa ardua perché ogni viaggio mi lascia sempre
qualcosa dentro e mi cambia un po’. Uno dei viaggi che mi ha cambiato e
che mi ha lasciato qualcosa di fortissimo dentro è sicuramente
l'esperienza in Indonesia. Ho avuto la possibilità di confrontarmi con altri
venticinque influencer da tutto il mondo (io l'unico italiano) e scoprire
luoghi incredibili che sognavo da tempo e viverli anche da local per due
settimane intere. Bali mi ha lasciato dei bellissimi ricordi ma anche Java e
molti altri posti in Indonesia. La gente del posto, il modo di relazionarsi
alla vita e al lavoro mi ha fatto riflettere tanto. E poi da quel viaggio sono
nate delle bellissime amicizie che vanno oltre i social.
di Carlo Andriani
Photo Credits: Marko Morciano
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