Digital content creator, fotografo e blogger italiano specializzato nel
settore travel, Gianluca Fazio inizia il suo percorso pubblicando foto di
viaggio su Instagram dove crea una community di oltre 113 mila
follower. La passione per il travel diventa così una vera e propria
professione che porta avanti dal 2015 attraverso una fitta rete di
collaborazioni con enti e aziende a livello internazionale. Il blog The
Rerum Natura di Gianluca Fazio è tra i più apprezzati in Italia per la cura
della scrittura e delle immagini.
1. Che cosa significa viaggiare per te?
Viaggiare significa crescere. È molto difficile che un viaggio non
arricchisca, perché procede sempre in sincronia con un‘introspezione in
cui si ha la possibilità di scoprire nuovi lati di sé, nuove risorse ma anche
nuovi limiti, imparando a conoscersi un po’ di più. Ogni viaggio è un
passo per aumentare la consapevolezza che si ha di se stessi.
2. Che cosa ti distingue dagli altri travel influencer?
A me, in realtà, non piace molto definirmi “influencer”. Preferisco il
termine “digital content creator” perché il fatto che i miei contenuti sul
web possano influenzare un pubblico è a mio avviso secondario. Rispetto
a ciò che mi differenzia dai miei colleghi, quando ho avviato questa
professione avevo in mente il progetto di creare uno stile comunicativo in
ambito travel che desse pari importanza a fotografia e parole. Nonostante
mi occupi principalmente di comunicazione visiva e fotografia, scrivere è
una mia grande passione e mi piace dedicare alla scelta delle parole il
tempo che meritano.
3. Quanto viaggi per lavoro e come scegli le mete?
In realtà viaggio quasi esclusivamente per lavoro, su commissione.
Quando non è così, mi piace scoprire destinazioni non troppo lontane,
talvolta rimanendo in Italia. Quando scelgo autonomamente una meta
tendenzialmente mi oriento su una città, perché ne amo l’anima e
l’unicità. Spesso creo degli album fotografici collezionando ispirazioni
dai colleghi di cui mi fido di più e costruisco un itinerario su misura, con
tempi lunghi e sveglie all’alba per entrare in contatto con l’anima più
autentica di un luogo, ovvero mentre si sveglia.
4. Viaggiare significa condividere. Ti piacerebbe collaborare con
qualche travel influencer?
È proprio vero: viaggiare significa condividere, ed è per questo che le
esperienze che porto maggiormente nel cuore sono quelle che ho
condiviso con dei compagni di viaggio a cui mi sono affezionato. Spesso
si tratta proprio dei colleghi, con cui si crea un’alleanza speciale, che
diventano dei veri e propri amici.
5. Quale è il tuo MyBestPlace?
Non esiste un mio “MyBestPlace”, esistono tanti “best places” che
rispecchiano un’infinità di variabili. I più importanti sono sicuramente il
momento della vita in cui si viaggia e la compagnia, ma anche tante altre
componenti possono rendere un viaggio “best” o “worse”: il meteo, il
rapporto con le persone del posto, gli accompagnatori, gli hotel, i voli...
Trovare l’alchimia perfetta in cui tutto è in equilibrio è complicatissimo
ma, quando si riesce, una destinazione diventa automaticamente un “best
place”.
di Carlo Andriani
Photo Credits: Gianluca Fazio
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